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Il razzismo viene definito come la tendenza a difendere quella che si ritiene la purezza della propria razza da ogni possibile contatto o contaminazione, perseguitando o sterminando altre razze ritenute inferiori. Le ingiustizie le violenze e le crudeltà che ne derivano hanno sempre afflitto la società fin dai tempi più remoti. Anche nella nostra società contemporanea occorre molta cultura e larghezza di vedute per superare un sentimento di diffidenza verso gruppi minoritari che si distinguono dagli altri per la lingua o il dialetto, credenze o usanze particolari. 

 

Dati Statistici e Segnalazioni aggiornate a Ottobre 2014

  • Dopo oltre un quarantennio, alla fine del 2013, gli stranieri residenti in Italia sono ufficialmente 4.922.085 su una popolazione complessiva di 60.782.668, con un aumento rispetto all'anno precedente di 164.170 unità (+3,7). Un dato che però il Centro Studi e Ricerche IDOS stima sia un po' superiore, ovvero stima una presenza effettiva di 5.364.000 persone in posizione regolare.

  • Le donne sono il 52,7% del totale,

  • I minori oltre 1 milione (925.569 quelli con cittadinanza non comunitaria), 802.785 gli iscritti a scuola nell'anno scolastico 2013/2014 (il 9,0% di tutti gli iscritti).

 

Superare le discriminazioni per una effettiva Integrazione

L'UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali), nell'ultima edizione del suo Dossier, dedica un'attenzione specifica alla rilevazione di situazioni di discriminazione degli immigrati, "de iure e de facto", in diversi ambiti del loro inserimento nella società italiana. In particolare è stato messo a punto per la prima volta un set di quattro indicatori statistici di discriminazione, elaborati ognuno attraverso un metodo comparativo e riguardanti l'accesso alla casa, l'accesso all'istruzione superiore e universitaria, il tasso di impiego lavorativo e la tenuta occupazionale.

 

I casi di discriminazione segnalati all'UNAR nel 2013 sono stati 1.142,

  • Il 68.7% su base etnico-razziale.Imas media rappresentano il fronte più esposto (34,2% delle segnalazioni rispetto al 19,6% dell'anno precedente), specialmente dopo la nomina a ministro Cécile Kyenge.

  • Consistenti sono anche i casi di discriminazione nei contesti di vita pubbluca (20,4 del totale).

  • Accomunati da un’incidenza di poco superiore al 7% di tutte le segnalazioni sono le discriminazioni segnalate nell'accesso al lavoro e ai servizi pubblici.

  • Il 5.1% delle segnalazioni ha riguardato l'accesso alla casa

  • Valori percentuali minori, ma non trascurabili (attorno al 4%), contrassegnano le discriminazioni denunciate nei confronti della scuola e delle forze pubbliche.

 

In ambito sportivo, durante il campionato professionistico di calcio 2013/2014 sono stati numerosi gli episodi di discriminazione legati alla diversa origine razziale o territoriale (ben 118). L’Osservatorio su Razzismo e Antirazzismo nel calcio ha monitorato anche 55 episodi di razzismo (di cui 14 in campo) nel calcio dilettantistico, che coinvolge un numero maggiore di giocatori stranieri o di origine straniera. E molto resta da fare per eliminare le “discriminazioni istituzionali” che impediscono agli stranieri (inclusi quelli di seconda generazione) l’accesso al calcio professionistico.

Particolarmente odiose sono le discriminazioni a motivo della propria fede. Con l’immigrazione la società italiana è diventata strutturalmente multi-religiosa e si stima che tra gli stranieri le appartenenze religiose si ripartiscano in questo modo:

  • Mussulmani 33.1%

  • Ortodossi 29.6%

  • Cattolici 18.50%

  • Religioni orientali 6.4-%,

  • Evangelici e altri cristiani 5%,

  • A seguire altri gruppi di ridotte dimensioni tra cui Ebrei.

  • Questo tema, trattato nel Dossier da un gruppo di studio interconfessionale(cattolici e protestanti), porta a interrogarsi su come favorire l’incontro tra persone di diversa fede religiosa.

    Anche la riflessione sulla devianza (reati) degli immigrati bisogna che sia più rigorosamente basata sui dati statistici.

  • Le denunce contro italiani sono passate da 467.345 nel 2004 a 642.992 nel 2012 (+37,6%),

  • Le denunce contro stranieri sono passate da 224.515 a 290.902 (+29,6%) nello stesso periodo.

  • E ciò, nonostante che nello stesso periodo (2004-2012), i residenti italiani sono diminuiti, mentre quelli stranieri, pur essendo quasi raddoppiati (da 2.210.478 a 4.387.721), hanno visto diminuire la loro incidenza sul totale delle denunce. Non appartiengono al vero quindi, le "bufale" fatte circolare ad arte sul fatto che i reati vengano commessi per la maggior parte da stranieri.

    Dalla vicinanza alla condivisione

Spesso gli atteggiamenti di chiusura sono dettati da visioni parziali e poco chiare del fenomeno migratorio, che contrastano con il suo carattere strutturale. Per questo motivo l’UNAR ha deciso di sostenere la diffusione del Dossier Statistico Immigrazione 2014, uno strumento in cui l’assenza di presupposti ideologici si unisce all'impegno per comunicare in modo accessibile le evidenze statistiche e le relative implicazioni.
Si rende, innanzitutto, necessario un intervento più incisivo da parte delle istituzioni, che non possono limitarsi a uniformarsi a posteriori ai dettami della giurisprudenza e delle Direttive europee.Conoscenza e corretta comunicazione sono fondamentali per superare le resistenze (anche emotive) e i toni accesi che spesso pregiudicano la riflessione, come continua ad avvenire di fronte al fenomeno degli “sbarchi”. Questi, così come vengono presentati nei titoli delle testate giornalistiche, nel corpo degli articoli, sul web, fomentano la psicosi del pericolo e alimentano risposte di chiusura. Tra l’altro, si parla quasi sempre di irregolari e clandestini, mentre si utilizza raramente il termine “richiedenti asilo”, lo si è fatto solo in 85 degli oltre 12mila articoli monitorati tra il 2013 e il 2014 per conto dell’Associazione Carta di Roma.

 

È tempo di passare “dalle discriminazioni ai diritti”.

Stranieri - STATISTICHE
In Europa
Residenti stranieri 34,1 milioni

  • Incidenza su popolazione totale 6,8%

  • Residenti nati all'estero 50,9 milioni (incidenza 10.1%)

  • Acquisizioni di cittadinanza 817.000

  • Richieste di protezione internazionale (2013) 435.385.


In Italia

  • Stima dei cittadini stranieri regolarmente presenti 5.364.000

  • Cittadini stranieri residenti 4.922.085

  • Incidenza sulla popolazione residente 8,1%


Distribuzione territoriale residenti:

  • Nord 60,1%

  • Centro25,4%

  • Sud14,6%


Continenti di origine (2012):

  • Europa 52,8%

  • Africa 20,9%

  • Asia 18,3%

  • America 7,9%

  • Oceani 0,0%


Inserimento Sociale

  • Prime 5 collettività di soggiornanti non comunitari: Marocco 525mila,Albania 503mila,Cina 321mila,Ucraina 234mila,Filippine 166mila

  • Prime 3 collettività di residenti comunitari(2012),Romania 933mila,Polonia 89mila,Bulgaria 48mila

  • Permessi di soggiorno scaduti e non rinnovati 145.670

  • Visti per famiglia 76.164

  • Domande di protezione internazionale presentate 26.620

  • Domande di protezione internazionale accolte 61,1% delle 23.565 esaminate

  • Nuovi nati 77.705

  • Minori non comunitari 925.569

  • Iscritti a scuola anno scolastico 2013/2014 802.785 (9% degli scritti totali), di cui il 51.7% nato in Italia (Si Ius Soli per loro)

  • Soggiornanti per studio 52.059

  • Acquisizioni di cittadinanza 100.712

  • Matrimoni misti (2012) 20.764

  • Visti per lavoro subordinato 25.683

Fonti:UNAR

         Discriminazioni Razziali Italia (Rapporto UNAR 2014) https://goo.gl/2m2PZ8

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